Umberto Giovannini nasce nel 1969 a Morciano di Romagna.
Il suo lavoro è guidato dagli interessi per il mondo fluttuante – sociale e ambientale – contemporaneo. L'obiettivo è di restituire una percezione della vita contemporanea, identificando visualizzazioni che rappresentino una memoria collettiva. Fare arte, per lui, è una relazione cruciale tra il pensiero e la costante pratica artigianale.
Negli ultimi vent’anni le discipline della stampa d’arte sono diventate il suo strumento d’indagine preferito. I suoi lavori – stampe, installazioni, libri d’artista – sono esposti internazionalmente.
Fin dalla metà degli anni Novanta unisce il lavoro in visual art con le arti performative, la musica e il cinema. Questi percorsi paralleli influenzano profondamente il suo approccio nel fare e presentare i suoi lavori. Allo stesso tempo, il desiderio di cimentarsi in esperienze radicali, socialmente lontane dalla sua quotidianità, lo portano a ideare e realizzare progetti personali e collettivi che sono confluiti in esposizioni e produzioni editoriali come: Mediterraneo (2003), Palagio degli Incanti (2007), Passing Through, London (2010-2011), Fish-eye (2012-2013), Ferrocarril, (2013-2014), Lina (2015-2019).
Dal 2020 lavora al progetto Petrolio.
Umberto è co-fondatore del gruppo VACA che per oltre venti anni è il punto di riferimento di artisti, filmmaker e scrittori e nel 2009 fonda il centro di printmaking a basso impatto ambientale Opificio della Rosa che, nei due studi, ospita e supporta artisti internazionali per realizzare progetti sperimentali.
Dal 2016 è il presidente della Fondazione Renate Herold Czaschka dedicata al printmaking e al libro d’artista.
La sua pratica artistica è affiancata dall’insegnamento universitario in graphic design e printmaking. Attualmente è Lecturer in graphic communication design a Central Saint Martins, University of the Arts London.
Vive e lavora in Italia e a Londra.