Dario Delpin nasce a Versa, piccola frazione rurale del comune di Romans d’Isonzo (Gorizia).
La sua attività artistica inizia in età giovanissima, seguendo il padre Francesco, anche lui pittore ed eccellente acquerellista. E’ con lui che dipinge le campagne friulane, le acque chete di Grado e i monti della Carnia, dimostrando subito di avere una sua indipendenza artistica, una personalità pittorica non ancora plasmata, ma promettente. Questo turbinìo di talento ed entusiasmo è intuito da Paride Castellan, pittore di origine friulana ma vissuto a Firenze fino alla morte. Castellan, allievo di Luigi Michelacci che, a sua volta proveniva dalla scuola di Giovanni Fattori, è il Maestro di Delpin, colui che gli dà rimproveri, gratificazioni, suggerimenti preziosi, stimoli notevoli e un generale arricchimento frutto di una rispettosa amicizia che dura fino all’ultimo, nonostante la distanza e l’età che li separa.
Castellan offre a Dario anche la possibilità di conoscere il pittore Pietro Annigoni, di cui era amico, e che si dimostra molto disponibile nell' indirizzare il giovane Delpin verso un'espressione artistica affascinante: l’affresco. Con questa tecnica esegue varie opere, anche su commissione.
Dopo le figure del padre, di Castellan e di Annigoni un altro grande uomo e artista entra nella vita di Delpin: Biagio Marin. Con il grande Poeta di Grado l’incontro ha qualcosa di magico e l’intesa fra i due nasce immediatamente. L'incanto esce dalle acque calme della laguna che costituisce il comune denominatore delle loro opere. Marin la descrive a parole con il semplice dialetto gradese, Dario con pennello e bulino. La collaborazione, nel 1983, sfocia in una cartella di acqueforti e versi.
La passione di Delpin per la grafica nasce negli anni Ottanta, dopo aver ammirato una mostra di Piranesi a Venezia, sull'isola di San Giorgio. Decide quindi di approfondire questa tecnica frequentando la Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Da allora, la produzione di incisioni è stata continua e sono quasi cinquecento le lastre incise, tra bulini, acqueforti, xilografie e ceramolli.
Di forte valenza culturale anche le collaborazioni con poeti e scrittori come Celso Macor ed Elio Bartolini, autori di opere in italiano e friulano. Accomunati dall'affetto per Versa, loro paese natale, Macor e Delpin pubblicano insieme alcune cartelle d'incisioni accompagnate da poesie in lingua friulana. Con lo scrittore Bartolini, Delpin condivide l'attenzione su aspetti e momenti della vita contadina di un tempo, sui mestieri scomparsi, sulle tradizioni perdute; anche da questo incontro sfocia una serie di incisioni affiancata dai testi del poeta -scrittore.
Le prime incisioni di Dario Delpin sono state tirate dalle stamperie d'arte La Stella di Palmanova e Cartesius di Trieste.
Dal 1976 l'artista provvede alla stampa in proprio; solo in casi particolari si serve della stamperia d'arte Corrado Albicocco di Udine.